Simulare e comprendere quello che avviene all’interno dei motori durante la combustione così da renderli più efficienti, ridurre l’emissione di inquinanti e guidare la transizione verso combustibili sostenibili, come l’idrogeno: è uno dei grandi obiettivi di chi lavora allo Spoke 6, ‘Applicazioni Multiscala di Modellizzazione e Ingegnerizzazione’, di Icsc, il Centro nazionale di ricerca in high performance computing, Big Data e quantum Computing. “La transizione energetica dovrà necessariamente passare ancora dalla combustione perché esistono alcuni settori, come l’aviazione oppure la metallurgia, dove serve e servirà ancora disporre di tanta energia concentrata in poco tempo e in poco spazio”, ha detto all’ANSA l’esperto di propulsione aeronautica Riccardo Malpica Galassi, dell’Università Sapienza di Roma.
“La combustione è un fenomeno multiscala, in cui i processi che avvengono su scale macroscopiche influenzano quelli su scala microscopica, e viceversa. Questo”, ha spiegato Malpica Galassi, “include sia le scale spaziali, come i vortici su larga scala che interagiscono con le reazioni chimiche locali, sia le scale temporali, che spaziano da reazioni chimiche ultra-rapide a fenomeni più lenti come il rilascio di calore o la formazione di inquinanti”. Per comprendere allora un ciclone su scala globale è necessario considerare anche le interazioni locali, come quelle di singole masse d’acqua. Perché i fenomeni locali non solo risentono del ciclone, ma contribuiscono a modificarne l’intero ciclone. “Tuttavia”, ha proseguito, “invece di risolvere ogni scala esplicitamente, usiamo tecniche di modellazione avanzata per includere gli effetti delle scale rapide e microscopiche nel modello globale, riducendo i costi computazionali ma preservando la precisione”. Uno degli obiettivi, ad esempio, è sviluppare forme più adatte per l’uso dell’idrogeno, una tipologia di combustibile che garantisce molti vantaggi ma su cui ci sono ancora molte sfide aperte da superare. L’idrogeno è infatti difficile da trasportare e gestire, ad esempio per alimentare gli aerei, ma una possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di ammoniaca come ‘alleato’ dell’idrogeno. Tuttavia, comprendere le reazioni chimiche in questi casi è ancora una sfida, in particolare per ridurre la produzione di inquinanti indesiderati, come gli ossidi di azoto.
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