Ritmi frenetici, carichi di lavoro importanti e mancanza di soddisfazione per le lavoratrici italiane. È il quadro di fine anno che emerge da un sondaggio di Indeed, portale numero 1 al mondo per chi cerca e offre lavoro, che a fine novembre 2024 ha preso in esame il tema del benessere sul posto di lavoro. Dall’indagine, che ha coinvolto 1000 persone di età maggiore di 18 anni interessate a nuove possibilità di occupazione (jobseekers), è emerso che, tra stress e difficoltà, meno di una donna su 5 (19%) sente di riuscire a prosperare sul lavoro. Una tendenza che, seppur trovi conferma nell’esperienza dei colleghi uomini (31%), si rivela più marcata per l’universo femminile.
Quali le cause? Con il 49% delle donne occupate che ritiene di essere sottopagata, la mancanza di un giusto compenso (48%) è in cima alla lista delle cause indicate da chi sente di non riuscire a esprimere tutto il proprio potenziale e a realizzarsi sul lavoro . La mancanza di apprezzamento (42%) e di soddisfazione (35%) seguono nella classifica delle motivazioni più ricorrenti. C’è anche chi dice di non riuscire a dare il massimo perché si sente infelice (24%) o perché non prova senso di appartenenza (18%). A pesare particolarmente lo stress. Il 58% delle donne occupate dichiara di soffrirne almeno 2-3 giorni a settimana, mentre per il 30% è addirittura una problematica di tutti i giorni. Il 24% delle lavoratrici partecipanti al sondaggio dichiara di sperimentare quotidianamente sensazioni di difficoltà, mentre il 19% di chi non riesce a prosperare lamenta mancanza di supporto da parte dei propri manager. Nella classifica dei punti dolenti che minano il benessere sul posto di lavoro, per le lavoratrici spiccano i carichi eccessivi (39%), lo scarso riconoscimento (36%) e un work life balance molto spesso insoddisfacente (28%). La mancanza di flessibilità (18%), in particolare della possibilità di lavorare da remoto, e un eccessivo numero di riunioni (14%) completano il quadro.
“Creare un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e rispettoso, dove ogni persona si senta valorizzata, supportata e al sicuro, è essenziale per il successo di ogni organizzazione. Allo stesso tempo”, spiega Gianluca Bonacchi, Senior Talent Strategy Advisor di Indeed, “puntare su iniziative che promuovano la flessibilità, l’equilibrio tra vita privata e lavoro e il riconoscimento professionale è il miglior investimento possibile sia per le imprese, sia per i lavoratori. Quando i dipendenti si sentono bene, sono più produttivi, creativi e motivati. Questo si traduce in una maggiore fidelizzazione dei talenti, una migliore performance e, in definitiva, in risultati più solidi”.
Cosa chiedono, dunque, le lavoratrici ai propri datori di lavoro? Un miglior pacchetto retributivo (da intendersi in termini di salario, ma anche di benefit) è fondamentale per il 58%. Seguono una maggiore flessibilità (35%), maggior attenzione nel creare ambienti di lavoro caratterizzati da benessere (35%) e supporto per la progressione nella carriera (30%). Insomma davvero il minimo.
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